8 aprile 2009

Festa del Dono

Icona Mater Misericordae

Carissimi,
il giorno 25 Aprile p. v. vivremo un momento di gioia e di preghiera.
Verrà donata alla Fraternità delle Sorelle Clarisse di San Casciano una Icona raffigurante la Madre della Misericordia.
Con questo dono si vuole creare un legame di preghiera tra le Sorelle Clarisse e le Suore di Santa Elisabetta che operano presso il Caritas Baby Hospital di Betlemme e la realtà dell’ospedale in genere.
Realtà diverse, distanti per motivi geografici che si ritroveranno unite con tutti noi di “Livorno per Betlemme” nel segno di Maria Madre Misericordiosa (la Cappella del CBH di Betlemme è intitolata alla “Mater Misericordae”).
Di seguito riportiamo il programma della giornata.

25 Aprile 2009 ore 17,30 San Marco Evangelista
Programma:
Intronizzazione Icona della Madonna
Affidamento A maria Madre di Misericordia
A seguire Concerto
Coro Viri Galilae di Firenze dirige Enzo Ventroni
saranno eseguiti Canti Gregoriani in onore della Madonna

Ogni Venerdì in comunione con le nostre Sorelle del Caritas Baby Hospital e di San Casciano, affideremo alla Madre della Misericordia di Betlemme la nostra preghiera recitando il Santo Rosario.

Il Rosario di Betlemme

1. Mistero, LA Nascita di Gesù a Betlemme
2. Mistero, Gesù annuncia il Regno
3. Mistero, L’agonia di Gesù al Getsemani
4. Mistero, La Crocifissione di Gesù
5. Mistero, La Resurrezione

Ogni 25 di tutti i mesi (ricordando il santo Natale di Gesù a Betlemme) verrà celebrata una Santa Messa per tutte le intenzioni del caritas baby Hospital e degli amici di “Livorno per Betlemme”.

Per rimanere in contatto:
ginobezzi@libero.it http://livornoperbetlemme.blogspot.com/

2 aprile 2009

3 Mistero del Rosario di Betlemme

III mistero: L’agonia di Gesu` nel giardino del Getsemani
Dal Vangelo secondo Luca: 22, 39-46
RIFLETTIAMO OGGI. La tua agonia, Signore, durerà` fino alla fine dei secoli, fino a quando durera` la sofferenza dell’uomo. Sulle tue spalle si concentra tutto il dolore e il male del mondo, e tu l’hai portato questo dolore e questo male, come agnello silenzioso e innocente. Il tuo unico conforto: abbandonarti nelle mani del Padre. A chi porta le conseguenze della violenza e dell’ingiustizia, a chi vede la sua dignita` calpestata e distrutta, a chi non vede una via d’uscita dal proprio dolore, dona, Signore, il conforto della tua presenza, dona il coraggio e la forza della speranza, nonostante tutto. Caro Gesu` Bambino,
“Sono un padre di famiglia, sono nato a Betlemme, ho tre figli ancora in tenera eta`. Ho studiato, ma non ho trovato il lavoro che sognavo, cosi` mi son dovuto adattare ad una occupazione molto umile. Ogni giorno mi alzo alle 3 del mattino, e parto prestissimo da casa per mettermi in fila, una lunga interminabile fila di persone che mendicano un lavoro, e passare di la` del muro. Mi spingono da tutte le parti e vado addosso alle reti che ci imprigionano. Mi sento un verme. Prima di arrivare al posto di controllo mi devo spogliare mezzo, anche se fa freddo, una cerimonia che mi e` diventata routine, ma alla quale non mi abituo mai. Se ci fossero i miei figli mi vergognerei di fronte a loro. Se sbaglio a posizionarmi per i controlli, o vado avanti di un centimetro in piu`, mi ricacciano indietro in brutto modo. I soldati mi scrutano da tutte le parti e mi osservano come se fossi un delinquente. Ogni mattina e` la stessa cosa… Quando arrivo al lavoro, sono gia` sfinito per la rabbia.”
“Sono una donna non piu` giovane, malata di cancro. A Betlemme non ci sono cure adeguate alla mia malattia, e devo recarmi tre volte la settimana in un ospedale a Gerusalemme, di la` del muro. Faccio fatica a camminare, lo stare in piedi per lungo tempo mi e` di enorme disagio; ho le gambe gonfie. Andare a Gerusalemme e` quasi una via Crucis per me. Oggi, soprattutto, e` stato terribile: Mi avvicino come il solito al metal detector, e sfortunatamente suona, mi comandano di rifare il controllo, e di passare di nuovo, il metal detector suona ancora. Mi comandano di togliermi la maglia , oltre alla giacca che gia` ho tolto, il metal detector suona ancora. Non so piu` cosa fare. Mi viene in aiuto una donna sconosciuta che gentilmente mi aiuta a tentare il passaggio, perche` ormai le mie gambe non tengono piu`, ma i soldati la ricacciano indietro, lei testardamente si mette ancora al mio fianco, e mi aiuta a continuare la mia spogliazione. Alla fine mi fanno passare, ma l’amarezza e la rabbia mi riempiono lo stomaco per tutto il giono. Se ci ribelliamo, se lasciamo intravedere solo un po` della nostra rabbia, ci trattano ancora peggio. Signore chi ci dara` la forza di continuare a sperare in un futuro di pace?”
Preghiamo Donaci, Signore, di non fuggire di fronte alla propria sofferenza e quella degli altri. Donaci di non dormire sonni tranquilli di fronte alla sofferenza del fratello, di coloro che hanno perduto la loro dignita` di uomini, degli oppressi. Te lo chiediamo nel nome di colui che ha abbracciato ogni dolore, tuo Figlio e nostro Fratello. Amen